Borsite metatarso falangea (cipolla) da alluce valgo

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ALLUCE VALGO E CONSEGUENZE CLINICHE

DITA A MARTELLO E BORSITE METATARSO-FALANGEA

L’alluce valgo è una patologia del piede molto frequente la cui incidenza percentuale è andata sempre più aumentando spostandosi come entità chirurgica verso soggetti sempre più giovani, specie se donne.

E’ indispensabile rendere noto che la patologia dell’alluce valgo non è quasi mai isolata, bensì è associata spessissimo a dita a martello, a borsite metatarso-falangea (cosiddetta cipolla o ,in inglese, bunion) e metatarsalgie.

La deformità

Il cardine di tale affezione è costituito dall’allontanamento della testa del primo osso metatarsale dalle altre ossa metatarsali.

In conseguenza di ciò l’avampiede si allarga a ventaglio dando vita alla caratteristica protuberanza che caratterizza tale affezione.

Inoltre la base d’appoggio dell’alluce soprastante si sposta, provocando la deviazione del dito verso l’esterno.

Il primo ossometatarsale e l’alluce non sono più allineati ma formano tra loro un angolo detto di valgismo da cui prende nome la deformità.

Le cause

Le cause sono sicuramente genetiche.

(È inesatto dire che l’alluce valgo sia ereditario, più esatto è parlare di ereditarietà di lassità legamentosa e muscolare dei flessori dell’alluce e dei muscoli della volta plantare (in questo caso). Un piede piatto (o valgo) condizionerà sicuramente la lunghezza dei suddetti legamenti e muscoli che a loro volta permetteranno al primo dito un atteggiamento in valgismo. In conseguenza di ciò l’avampiede si allarga a ventaglio dando vita alla tipica protuberanza che caratterizza tale affezione. Inoltre la base d’appoggio dell’alluce soprastante si sposta, provocando la deviazione del dito verso l’esterno. Il primo metatarsale e l’alluce non sono più allineati ma formano tra loro un angolo detto di valgismo da cui prende nome la deformità.)

In qualche porzione dei nostri cromosomi, non ancora decifrata, risiede l’informazione genetica responsabile di questa deformità. Si può facilmente riscontrare infatti, come tutti i pazienti abbiano in famiglia un genitore o un nonno con la stessa deformità.

L’uso di scarpe strette come comunemente si crede, e’ sicuramente incompatibile ma non certamente responsabile di tale affezione, anzi al contrario, tenendo compresso l’arco anteriore potrebbe solo rallentare l’instaurarsi della deformità, che si caratterizza proprio per l’allargamento a ventaglio dell’arco anteriore, causato dall’allontanamento del primo metatarso dagli altri.

L’alluce valgo e’ pertanto una vera e propria variante anatomica del piede, cosi’ come il piede piatto o il piede cavo.

Le conseguenze cliniche

Sono costituite sia da disturbi localizzati nell’area piede che da ripercussioni su tutto l’allineamento posturale.

Nel paziente affetto da alluce valgo il cardine della deformità e’ costituito dalla deviazione della testa del primo osso metatarsale, che si sposta verso l’asse mediale del corpo e contemporaneamente verso l’alto.

Conseguenze locali

Degenerazione articolare e borsite

L’articolazione metatarso falangea si disallinea, trovandosi cosi’ a lavorare in modo asimmetrico e comportando l’usura delle componenti cartilaginee , la cui infiammazione e’ causa di dolore e degenerazione artrosica a tale livello.

La prominenza dell’osso metatarsale e dell’articolazione metatarso-falangea urtano inoltre contro la tomaia della calzatura, la deformano provocando l’infiammazione della borsa mucosa con funzioni protettive posta sul bordo mediale dell’articolazione metatarso-falangea generando la formazione della fastidiosa borsite nota come “cipolla” che impedisce l’uso di calzature normali.

Metatarsalgie

Il sollevamento dorsale della testa del primo metatarso che in condizioni di normalita’ sopporta il doppio del carico rispetto alle altre teste metatarsali, provoca il sovvertimento strutturale dell’avampiede, creando un sovraccarico sul secondo e terzo osso metatarsale con comparsa di dolore e callosita’ in sede plantare.

Deformità e lussazione delle dita

La spinta dell’alluce contro le altre dita provoca con il tempo il loro incurvamento, fino ad arrivare alla cosiddetta deformazione a martello e alla loro deviazione laterale o dorsale che crea la perdita dei rapporti anatomici della base del dito con l’osso metatarsale corrispondente, fino alla lussazione completa.

Patologie associate
Dita a martello

È la più frequente deformità associata all’alluce valgo, interessante quasi sempre il secondo dito , il quale sotto la spinta esercitata dall’alluce tende a sollevarsi, retraendo i suoi tendini estensori, fino alla flessione irriducibile dell’articolazione interfalangea prossimale.

Il sollevamento dorsale del dito fa perdere il contatto del polpastrello con il suolo, creando un sovraccarico metatarsale , mentre l’urto contro la calzatura dell’epifisi della falange prossimale crea una callosità dolente che limita la calzabilità del piede.

Conseguenze posturali

Il primo metatarsale spostandosi verso verso l’asse mediale del corpo diviene anche ipermobile per il contemporaneo allungamento dei suoi legamenti.

Ad ogni passo quindi, sotto l’azione del carico si solleva verso l’alto, appiattendo l’arco longitudinale mediale e provocando la rotazione verso l’interno del piede (pronazione).

Questo movimento di pronazione si trasmette attraverso le articolazioni dell’arto inferiore a tutto l’apparato muscolo scheletrico, influenzando la postura, cioe’ l’allineamento dei vari segmenti corporei lungo la linea di gravita’.

Trascinato dalla torsione del piede l’arto inferiore ruota internamente, provocando attraverso i legamenti dell’anca l’inclinazione in avanti del bacino, che a sua volta modifica la curvatura dela colonna aumentando la curva lombare (iperlordosi).

Questo assetto posturale crea delle incongruenze articolari, dando vita a delle manifestazioni cliniche che caratterizzano i pazienti affetti da alluce valgo.

Si può infatti parlare di una vera e propria “sindrome posturale da alluce valgo” che si caratterizza da:

  • tendenza al valgismo delle ginocchia con dolore della faccetta rotulea interna del ginocchio;
  • rigidità delle anche con limitazione della loro rotazione interna;
  • accentuazione della curva lombare con presenza di lombalgia cronica.

 

Borsite retrocalcaneale

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