ipercheratosi

Callosità plantare

Callosità plantare

(Ipercheratosi plantare)

CALLOSITA’ = IPERCHERATOSI

 

Duroni –Tilomi – Helomi -Verruche

Per CALLOSITA’ (ipercheratosi) si intende un ispessimento dello strato corneo dell’epidermide che può essere:

  • FISIOLOGICA dovuta da micro-traumatismi ripetuti o alternati. Si presenta come un’area circolare, ispessita, di durezza maggiore rispetto alla cute normale ed è priva di dolore ed è nota comunemente come DURONE
  • PATOLOGICA quando c’è un anormale ispessimento dello strato corneo della cute con manifestazioni dolorose. E’ dovuta da micro-traumatismi diretti o alternati.

Come già detto, oltre ad essere dolorosa, la callosità si presenta abbastanza ispessita, di forma circolare, di durezza maggiore rispetto alla cute normale ed è di colore giallo opaco.

 

Dove si forma l’ipercheratosi?

In corrispondenza di sporgenze ossee o di aree di carico o sfregamento eccessivo.

Maggiormente le troviamo a livello plantare,sotto le teste metatarsali, a livello dorsale delle dita (callosità interfalangee), interdigitale (occhio di pernice duro o molle o HELOMA) o persino sub e/o periungueale (sotto l’unghia o nel bordo ungueale).

A volte sono accompagnati da calli che scendono più in profondità, fino ad arrivare al derma, che non sono altro che tilomi o fittoni. queste tipo di callosità vengono descritte dai pazienti come dei chiodi che pungono ogni qualvolta si poggia il piede al suolo.

 

TILOMA

La definizione clinica di Tiloma

È un area rotondeggiante e delimitata d’ipercheratosi in un punto d’appoggio plantare o di sfregamento dorsale. L’elemento che caratterizza il Tiloma è l’Ipercheratosi. L’Ipercheratosi è un ispessimento patologico dello strato corneo che si verifica in molte condizioni. Nel caso del Tiloma lo strato corneo si ispessisce e diventa ipercheratosi in seguito allo stimolo pressorio o di confricazione. Infatti le cellule epidermiche vitali per difendersi dagli insulti meccanici accentuano la produzione di cheratina e aumentano lo spessore dello strato corneo.

  • Il Tiloma Plantare insorge di solito in corrispondenza delle teste metatarsali soprattutto se queste sono spinte in basso per retrazioni tendinee, per perdita dell’arcata trasversale per alterazioni osseo-articolari.
  • In condizioni anatomico-funzionali particolari il Tiloma può formarsi in sede calcaneare o a livello delle falangi.
  • Il Tiloma Dorsale si forma nelle aree di confricazione con la calzatura di solito al di sopra delle articolazione intrfalengee o lateralmente al 5° dito.

Si attribuisce il nome di Heloma alle ipercheratosi che si formano tra gli spazi interdigitali delle dita dei piedi. L’Heloma ha patogenesi e trattamento differente dal Tiloma.

NOTA BENE

Il Tiloma va differenziato con altre forme d’ ipercheratosi a carico dei piedi e principalmente dalle Verruche Plantari/Dorsali.

Le Verruche sono causate dall’infezione del virus del Papilloma Umano (HPV). Questo virus induce una crescita tumorale benigna caratterizzata da una marcata ipercheratosi per cui, soprattutto a livello plantare, assomigliano al Tiloma.

Differenziare una Verruca Plantare da un Tiloma Plantare non è cosa facile e per questo motivo accade spesso che Verruche vengano trattate come Tiloma e viceversa.

Verruca verso Tiloma
Verruca Tiloma
Ipercheratosi Si Si
Dolore alla pressione Si Si
Ricerca HPV Positiva Negativa
Sede di comparsa In ogni sede Solo nei punti d’appoggio

L’unico modo per accertarsi se si tratti di Verruca o Tiloma è asportare l’ipercheratosi

Se si tratta di Verruca dopo aver asportato la parte superficiale dell’ipercheratosi si apprezza un tessuto molle e facilmente sanguinate, mentre se si tratta di Tiloma si continua ad asportare materiale cheratinocita duro.

Per Tiloma si intende quindi un’ipercheratosi localizzata mentre si definisce come Ipercheratosi Diffusa o Placca Callosa un ispessimento dello strato corneo che vada a ricoprire un’area estesa plantare.

Se tutta la pianta del piede è rivestita di strato corneo in Ipercheratosi si può definire il quadro clinico come Tilosi o Tilosi Plantare.

Il Tiloma: i sintomi

  • Il Tiloma, quando il piede va in appoggio, genera un dolore intenso. La sensazione del paziente è di avere un sassolino nella scarpa o nel piede oppure di avere una puntina da disegno incastrata nella cute. Il dolore si accentua alla sera o dopo una camminata e si può evocare esercitando sul Tiloma pressione con un dito . Anche la Verruca, se è posizionata in sede d’appoggio, è ugualmente dolorosa e pertanto il sintomo dolore non aiuta alla diagnosi differenziale tra Verruca e Tiloma in sede d’appoggio.

Il dolore provocato dal Tiloma è dovuto al fatto che in appoggio l’Ipercheratosi comprime il derma e quindi le terminazioni nervose presenti al di sotto dell’ Ipercheratosi generando il dolore. Il Tiloma di per se non è innervato o vascolarizzato quindi il termine Tiloma Neuro-vascolare, presente in alcuni testi di podologia, è errato.

  • Il dolore provocato dal Tiloma spinge il paziente a non appoggiare la parte dove è presente il Tiloma stesso, in questo modo, alterando il cammino, provoca sovraccarico ad altre articolazioni che possono infiammarsi e diventare dolenti.

Il Tiloma: quali cause

Il Tiloma, quando compare, da il segnale che qualcosa è cambiato negli appoggi o non funziona nella deambulazione. Le indagini quindi devono essere indirizzate a comprendere il motivo per cui si è formata questa particolare ipercheratosi. Le cause possono essere legate al paziente come ad esempio quando vi è stato un aumento di peso con aumento quindi dei carichi oppure una perdita di peso con riassorbimento del pannicolo adiposo plantare. In altri casi si sono verificati danni muscolo-articolari che hanno obbligato il paziente a modificare gli appoggi. Sono causa di Tiloma anche fenomeni infiammatori o artritici a carico delle ossa e articolazione dei piedi con modificazione dei profili ossei ed articolari. Tra le cause legate al paziente la più frequente è l’alterazione muscolo-tendinea che porta al cosiddetto dito a martello con conseguente abbassamento delle teste metatarsali.

A volte le cause vanno ricercate nella calzatura come per esempio l’uso delle scarpe antinfortunistiche o zoccoli in legno oppure nell’attività ricreativa come passeggiate prolungate con calzari inidonei su terreni accidentati ecc.

Il Tiloma: quali conseguenze

Indipendentemente dalle cause che hanno generato il Tiloma, questo genera dolore ogni volta che si appoggia il piede. Per evitare di sentire dolore il paziente cerca di non appoggiare la parte dove è presente il Tiloma e facendo questo altera gli appoggi (camminata antalgica) . La conseguenza è che si vanno a sovraccaricare altre strutture osseo-muscolo-tendinee con comparsa d’ infiammazione e quindi dolore in altri distretti. I distretti più coinvolti sono l’articolazione del ginocchio e dell’anca.
Per questi motivi occorre quanto prima risolvere il problema Tiloma.

 

Trattamento podologico

L’uso di sistemi rotativi di ultima generazione,quali micromotore e turbina, ci consentono di effettuare un lavoro di alta precisione.

L’alta velocità ci permette di lavorare senza esercitare la benché minima pressione, garantendo quindi al paziente assoluta assenza di dolore.

Il getto d’aria fredda, mista ad acqua, raffredda la cute provocando un’azione anestetica della parte interessata; inoltre consente di abbattere le polveri create dalla fresatura che possono risultare dannose sia per il paziente che per l’operatore.

 

Il Tiloma: I trattamenti

Essendo il Tiloma una reazione ipercheratosica di difesa, il trattamento deve essenzialmente mirare a ristabilire il corretto appoggio plantare o posizionamento delle dita. Purtroppo non sempre è possibile agire sulle cause ed il Tiloma deve essere trattato per ridurre o eliminare il dolore.

Per prima cosa però occorre considerare il soggetto con Tiloma/i nel suo insieme.
Le condizioni da considerare principalmente sono:

  • Età
  • Attività lavorativa/ abitudini nel tempo libero
  • Soprappeso/obesità
  • Malattie concomitanti: Diabete, Artrite, Psoriasi, Gotta ecc
  • Precedenti osteoarticolari come fratture o protesi

Queste informazioni servono per decidere quale percorso intraprendere nel trattamento del Tiloma.

Dopo aver eseguito l’ispezione clinica, l’osservazione della deambulazione, gli studi con pedana barometrica o analisi del passo viene presa la decisione sul cosa fare.

Gli interventi sul Tiloma possono essere:

  1. provvisori miranti a far tornare a camminare senza dolore nell’immediato
  2. complementari provvisori miranti a controllare la reazione ipercheratosica
  3. duraturi miranti a correggere le cause che hanno generato il Tiloma.

1- Interventi Provvisori

  • Decapaggio manuale

2- Interventi Complementari Provvisori

  • Feltraggio
  • Soletta da scarico
  • Cheratolisi

3- Interventi Duraturi

  • Plantare da scarico
  • Interventi Osteotendinei

Il Feltraggio

Il Feltraggio è una tecnica di scarico provvisoria semplice ed efficace.
Si tratta di utilizzare il feltro per confezionare uno scarico appropriato.
Il feltro e un panno non tessuto formato da pelo di vari animali, di solito lana di pecora, compattato e fatto infeltrire oppure di espanso di lattice di gomma ( quelli di schiuma sintetica non sono consigliabili). Il feltro può essere di vario spessore e di varia resistenza alla pressione. In pratica si determina l’area che si vuole scaricare e poi si confeziona un feltro scavato parzialmente da applicare a protezione del Tiloma già trattato con decapaggio. Si può scegliere di tagliare il feltro a tutto spessore nell’area del Tiloma per garantire uno scarico completo.
Il feltro di solito ha una faccia rivestita da collante e quindi aderisce alla cute non appena posizionato. Per garantire la stabilità del feltraggio tuttavia si applica al di sopra e sulla cute tutto intorno un cerotto traforato .
Questa medicazione può durare una settimana al massimo e poi va cambiata.
Il feltraggio ha due principali inconvenienti: quando posizionato in sede plantare rialza il piede scombinando gli appoggi di quel piede e del piede opposto. Impedisce la detersione del piede o della parte feltrata.

Soletta da scarico

In questo caso per effettuare lo scarico si utilizza una soletta plantare dello spessore di circa 5 mm. Il materiale della soletta può essere naturale come lattice o sughero oppure sintetico come resina espansa, silicone, ecc.
Si traccia con una penna demografica sul piede del soggetto il perimetro dell’area che si intende scaricare. Posizionando la soletta sulla pianta si ottiene l’impronta dell’area di scarico sulla soletta. Si procede al taglio e smussamento dei bordi e si inserisce nella calzatura. Anche questo scarico è provvisorio perché dopo un periodo vario, a seconda della composizione, la soletta tende a comprimersi annullando lo scarico.

Callosità interdigitale

Callosità interdigitale

(Ipercheratosi digitale)

Callosità interdigitale:
In volgare definito «callo molle», è dovuto al ristagno tra le dita di sudore non evaporato.N ormalmente si formano tra un dito e l’altro del piede a causa di una pressione continua.
Può essere eliminato con un’accurata pedicure.

Le callosità della regione digitale sono spesso Helomi e raramente Tilomi. Gli Helomi si creano spesso tra un dito e l’altro e vengono erroneamente confusi con delle Verruche. Questi Helomi interdigitali si distinguono in duri, presenti in regione ossea interfalangea, non dolenti, e morbidi, ammorbiditi dall’umidità, in corrispondenza del dito contiguo a quello affetto dall’Heloma duro.

I Tilomi della zona digitale sono invece presenti esternamente e sono dovuti a conflitto con la calzatura.

Il trattamento delle callosità dolorose è di due fasi:

•  Trattamento strumentale
•  Trattamento post-strumentale

Il callo doloroso deve essere asportato. Nello studio podologico si usa micromotore o turbina. Questo metodo strumentale moderno ci permette di evitare ogni sensazione dolorosa per paziente.

La seconda fase prevede applicazione di silicone podologico nel caso delle callosità digitali oppure del plantare fatto su misura per callosità plantari.

Callosità calcaneare

Callosità calcaneare

(Ipercheratosi calcaneare)

Le callosità rappresenta una normale risposta protettiva e va lasciata indisturbata. Diviene patologica soltanto quando raggiunge un volume talmente eccessivo da evolvere sintomi dolorosi e deformazioni nella normale stratificazione della cute.
Il trattamento delle callosità dolorose è di due fasi:
•  Trattamento strumentale
•  Trattamento post-strumentale
Il callo doloroso deve essere asportato. Nello studio podologico si usa micromotore o turbina. Questo metodo strumentale moderno ci permette di evitare ogni sensazione dolorosa per paziente.
La seconda fase prevede applicazione di silicone podologico nel caso delle callosità digitali oppure del plantare fatto su misura per callosità plantari.